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Ultima chiamata per il Centro

Il panorama politico svizzero, anche sotto la Cupola di Palazzo federale, sta diventando sempre più ostaggio della polarizzazione. In questo senso, le imminenti elezioni federali rappresentano forse l’ultima chiamata per il Centro, sempre più a rischio erosione a causa della spinta isolazionista di destra e di quella statalista a sinistra. Per tutti quei cittadini che pensano sia indispensabile salvaguardare i rapporti equilibrati con l’Europa, proseguire sulla via bilaterale apportando correttivi laddove necessario, evitare di chiudersi a riccio, oppure di dover aderire all’UE, quella del 20 ottobre è una data fondamentale.


Dobbiamo infatti ridare positività al nostro Paese, che rischia fortemente di incagliarsi, ostaggio del costante duello destra-sinistra. La nostra democrazia diretta funziona, continua a dare i suoi frutti. Basta guardarsi attorno per comprendere che il benessere di cui godiamo ogni giorno non è stato raggiunto per caso. Ma per difenderlo, la prima cosa concreta da fare è non disertare le urne. Votare è fondamentale. Perché è quanto mai necessario tornare a difendere il valore della concordanza e delle soluzioni condivise, le uniche che hanno dato prova di successo negli anni.


Allo stesso modo, dobbiamo difendere con forza la flessibilità dello Stato, evitando in tutti i modi di cedere alla tentazione di statalizzare sempre e comunque. Il rischio concreto è infatti quello di veder esplodere la burocrazia, che rappresenta un grosso problema, specie per le piccole e medie aziende. Il motore del nostro Paese, perché creano posti di lavoro e pagano le imposte.


Il 20 ottobre è l’occasione concreta per tutti i cittadini di ribadire la volontà di proteggere la nostra democrazia - fatta di un sistema vicino al cittadino grazie alla capillarità delle nostre Istituzioni, Comune, Cantone e Confederazione, e le nostre tradizioni. Solo sostenendo il Centro sarà possibile.

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